Padula fu fondata nel 1306 da Tommaso Sanseverino, conte di Marsico e signore del Vallo di Diano, che trasformò una “Grancia” dell’abbazia di Montevergine, dedicata a S. Lorenzo,in monastero Certosino. L’ordine certosino era sostenuto dagli Angioini, che favorirono anche, successivamente a quella di Padula, la nascita di altre Certose in Italia meridionale: S. Martino a Napoli, Capri, Chiaromonte. I Certosini andarono via da Padula nel 1807, essendo stati privati dei possedimenti che avevano nel Vallo, nel Cilento, nella Basilicata e nella Calabria. Le ricche suppellettili e tutto il patrimonio artistico e librario andarono quasi interamente dispersi e il Monumento conobbe uno stato di precarietà e di abbandono. Fu campo di concentramento nelle due guerre mondiali, come testimoniano le scritte nella Corte esterna e le pitture sulle pareti al piano terra della scala del Barba. Nel 1882 fu dichiarato monumento nazionale, ma solo dal 1982, è stata presa in consegna dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici di Salerno e sono iniziati i lavori di restauro, che permettono oggi di apprezzare il valore di questo Monumento, che è tra i più significativi del 700 nell’Italia Meridionale. Attualmente è punto di riferimento nel campo della conservatoria e restauro di beni artistici e architettonici. Di notevole rilevanza la mostra annuale, che inaugurata il giorno di S. Lorenzo, rimane aperta per tre mesi e trova collocazione nella galleria della passeggiata coperta che è accessibile al pubblico. In questi mesi tale galleria offre al visitatore la visione della mostra stabile “la Certosa ritrovata” nella quale sono esposti arredi, suppellettili, quadri ed altro Materiale ritrovato e restaurato. Dalle finestre della galleria è offerta una splendida visione del Chiostro Grande, nonché una visione del centro storico di Padula. La mostra annuale ha, tra l’altro, dato risalto al patrimonio artistico dei Vallo di Diano, col restauro di opere che hanno assunto il loro splendore originale ed hanno permesso una nuova lettura di questo territorio, rapportato alla cultura non solo dell’Italia meridionale, ma anche estera.
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