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Cetara

Da sempre paese di provetti pescatori, Cetara fu l’estremo possedimento orientale della Repubblica di Amalfi.

Caduta poi in mano Saracena (879 d.C.) ne subì a lungo la dominazione, e fu anzi una delle basi portuali più importanti dei pirati arabi, grazie al prezioso riparo costituito dalla vicina Cala Fuenti.

Da lì partivano le veloci imbarcazioni degli scorridori, per colpire e saccheggiare i centri rivieraschi del medio e basso Tirreno. In effetti, sia i Longobardi, che allora dominavano questa parte dell’Italia Meridionale, sia la Repubblica marinara di Amalfi, l’altra grande potenza della regione, non riuscivano a controllare efficacemente i propri possedimenti costieri. Gli uni infatti (i longobardi) avevano scarsa dimestichezza con le attività marinare, mentre l’altra (Amalfi) era potenza eminentemente commerciale, e non militare. Scacciati infine i Saraceni dall’Italia del Sud (e dalla Sicilia) ad opera dei governanti cristiani, Cetara condivise il declino di Amalfi, e, nei secoli successivi, cadde sempre più sotto l’influenza di Salerno. Nel XVI secolo subì poi una tremenda scorreria, attuata dai Turchi di Sinan Pascià, che resero schiavi oltre trecento dei suoi abitanti, sterminando tutti coloro che non riuscirono a salvarsi con la fuga.

Oggi il paese vive un’esistenza più tranquilla, fatta di turismo estivo e pesca invernale. E’ un placido borgo operoso, che ha conservato quasi intatta la sua struttura urbanistica, tutta raccolta intorno alla spiaggia sabbiosa e al porto.

Cetara ultima modifica: 2016-08-22T07:19:25+00:00 da La Casa del Melograno
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